mercoledì 19 agosto 2015

Lo Sport del Doping, facciamolo correre (Alessandro Ballan)

Difficilmente riuscirà ad avere ragione come il conterraneo Davide Rebellin (ci sono margini per un ricorso?), ma Alessandro Ballan sta vivendo una storia simile nel tentativo di rientrare in gruppo, conclusa la squalifica: tante porte sbattute in faccia. In fin dei conti cosa ha fatto di così diverso da Ivan Basso?

Il ciclismo si guadagna ancora pagine intere per storie senza (recenti) vittorie e narratori capaci di tessere le fila per i tifosi, lasciando i numeri a chi sa contare. Perché sono loro, i tifosi, non i numeri, la vera anima dello sport.

Così capita di trovare Ivan con la famiglia a Livigno, moglie e 4 bambini: Domitilla ha ormai 12 anni ma le viene chiesto di farsi prendere in braccio da papà per una foto, come sul podio del Tour de France 2004 con Lance Armstrong e Andreas Kloden, quando aveva qualche mese più di Tai, l'ultimo arrivato dopo Santiago e Levante.

E Birillo? Il cane di famiglia che ha incastrato Ivan? Due settimane fa mi è capitato di vedere un pezzo dell'Olimpiade Atene 2004, commentata da Bulbarelli-Cassani, su RaiSport una sera dopo il nuoto. Inguardabile! Sono andato a letto ben prima della vittoria di Paolo Bettini, continuando subire l'audio per chi ancora se la gustava in video. Inascoltabile!

Adesso ci raccontano che era un periodo molto difficile per il ciclismo, ma quando mai è stato (e sarà) facile?

2 commenti:

Marco Santozzi ha detto...

C'è quello che vuole tornare a correre (Ballan) e quelli cha non possono correre (Paolini & Caruso). Sempre le solite storielle da FARMACIA...

Enrico VIVIAN ha detto...

nel caso di Alessandro c'è anche una camera ipobarica e indagini giudiziarie senza positività

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