Che si chiudeva con Gödel, come altra recensione, finito mica bene, come altro gigante tedesco, ma qui non se ne parla (prego per il russo).
Solo pensieri aperti e ritorti, chiusi col confronto con Wittgenstein, a distanza, senza arrivare all'attizzatoio di Cambridge, con Popper.
Sustosi questi viennesi, fuggiaschi dall'invasione nazista che ha sommerso un'epoca e tante speranze, oltre al diritto di vivere e inventare.
Forse era meglio cominciare da un video e la prefazione di Einstein che diceva di avere scelto Princeton e l'istituto di Advanced Study ...
Poi arrivano Lucas, Penrose, Tarski, in modo più preciso, e Hofstadter, in modo più allusivo (grazie Pulitzer), e il gran genio di Turing.
Tutti citati nel video e approfonditi nel libro (senza bibliografia): ognuno scelga il mezzo che gli funziona meglio e avanti con la storia.
L'algoritmo faccia il suo lavoro, ben istruito ben guidato ben interpretato ben controllato, tanto non prende coscienza di sé.
Francesco Berto (Venezia 1973) è un filosofo italiano (C) 2008 / 268 pagine
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