martedì 20 novembre 2012

Scott JUREK - EAT&RUN, il libro

@ScottJurek
Il libro è volato perché si fa leggere volentieri: la struttura era già stata descritta nel post di presentazione 08/11. Scott JUREK non ha più le risorse fisiche per praticare le tante imprese che racconta, mentre rimane la scelta vegana. Ha fatto un passo indietro rispetto agli integralisti, che arrivano a mangiare tutto crudo, ma si era stufato di passare le mezze giornate a masticare, neanche fosse un ruminante. La dieta è diventata uno stile di vita, alla ricerca di piatti sani e gradevoli, descritti al termine di ogni capitolo, e secondo me ha somatizzato delle forme di repulsione verso i cibi che non è più abituato ad assumere da una quindicina di anni.

Beyond the very extreme of fatigue and distress, we may find amounts of ease and power we never dreamed ourselves to own; sources of strength never taxed at all because we never push through obstruction. Questa è l'epigrafe del libro e sembra che finora mi sia perduto tutto un mondo di esperienze e di emozioni ...

Per lui è il segno di una vita agonistica: ai margini dei giochi di squadra, dove non brillava, ha trovato le prime soddisfazioni sugli sci e ha iniziato a correre (e ad andare in bici) per completare la preparazione durante i mesi estivi fino a intuire la nuova dimensione quando ha accettato la sfida dell'amico Dusty OLSON per accompagnarlo nella Minnesota Voyageur Trail Run, 50 miglia nei boschi attorno a casa (vd. sito, comprensivo di mappe).

Il seme è stato gettato nel 1994, a 21 anni, ma ce ne sono voluti altri 4 perché il frutto maturasse. Così arrivò l'urlo "Minnesota", lanciato all'arrivo della prima vittoria alle 100 Miglia della Western States del 1999, quando superò ogni diffidenza per un ragazzo cresciuto sulle sponde del Lago Superiore, circondato da colline fra Proctor e Duluth (vd. GoogleMaps), che aveva un personale di 2h38' in maratona e 7 ore e mezza nella 100km. Vinse dislivelli e difficoltà di ben altra natura (ca. D+ 6000m vd. sito_WS100), nel periodo in cui aveva già abbracciato definitivamente la dieta vegana.

Poi la carriera è stata in discesa e ha vinto di tutto, spostando il traguardo verso nuove sfide quando la sequenza di vittorie alla WS100 non sembrò più abbastanza motivante: Hardrock 100mi, Miwok 100km, Leadville 100mi, la prima Badwater (135mi nell'estate della Valle della Morte), un paio di settimane dopo la settima WS100 (qui forse toccò il fondo nel 2005). Poi passò l'oceano e cominciò a farsi conoscere anche in Europa con la tripletta alla Spartathlon (2006-2008), 246km da Atene a Sparta, mentre fu sempre respinto dall'Ultra-Trail du Mont-Blanc.

91° @Men'sHealth
Tutto questo patrimonio sarebbe rimasto per pochi cultori se Dean KARNAZES con Ultramarathon Man (2005 - vd. post 08/03) e poi Chris McDOUGALL con Born To Run (2009 - vd. post 13/03) non lo avessero sdoganato verso il grande pubblico: Scott è uno dei protagonisti della storia che si conclude con la prima edizione del Copper Canyon Ultramarathon. Così per un paio d'anni gli è ronzata in testa l'idea, finché non ha trovato in Steve FRIEDMAN il partner più adatto per comporre la sua biografia e provare a proporsi meglio perché, da quanto ho capito, la tanta fatica non corrisponde a sufficiente ricompensa.

Per chi vuole apprezzare la scrittura di Steve FRIEDMAN c'è il gran pezzo @RW, già segnalato post di presentazione 08/11, che racconta una 24h a Cleveland, Ohio nell'autunno del 2009: le 40'000 battute nella rivista sono ridotte a una pagina nel libro, dove le premesse sono più che abbondanti. Già c'erano i segni del declino prestativo, seguito a breve dall'ultima grande impresa di Scott, ovvero il record statunitense nella 24h a Brive La Gaillarde (FRA) con 266,677km (vd. risultati @IAU). "Mountains, desert and canyons bring with them fiendish challanges, but nothing compares to the monotony and mental strain of a 24h race" è la didascalia alla foto.

Per me sono parole, immagini e numeri attraverso i quali provare a capire un mondo, mentre per l'amico Gas sono le emozioni che lo motivano durante l'impegnativa preparazione: lui c'era alla 24h di Brive 2010, come alla 24h di Katowice 2012 (vd. resoconto post 13/09 e presentazione post 03/09), dove Mike MORTON con 277,543km ha superato il record USA di Scott. Chissà che non sia l'ispirazione per Scott a rilanciare la sfida ... seguiremo aggiornamenti @FaceBook e @Twitter.



Fin qui ho parlato dell'atleta: in verità l'uomo Scott è molto tormentato fin dall'infanzia, sia nel rapporto con il padre autoritario che gli instilla il mantra "sometimes you just do things" sia nella progressiva degenerazione della sclerosi multipla della madre, quasi trent'anni di sofferenza ...

6 commenti:

Tosto ha detto...

ce l'ho in lista!

Enrico VIVIAN ha detto...

spero di non aver anticipato troppo ... ti presto il mio libro se non hai la necessità di tenerlo poi sullo scaffale! a meno che tu non preferisca l'e-book ...

Drugo ha detto...

Eccolo. Attendevo questo post.
Dopo che l'hai passato al Tosto...se ti fidi mi metterei in lista...

Enrico VIVIAN ha detto...

se sei libero da letture te lo porto anche domani: in qualche maniera passo per Thiene! al più tardi il 30/11 ... sono curioso di vedere DECATHLON!

paola351 ha detto...

mi hai convinto: appena ordinato. posso suggerire un libricino pure io? All'arrivo della LUT ho parlato con un runner e tra una cosa e l'altra mi ha parlato del suo libro: Elogio del limite. Authore: Fabrizio Pistoni. Lui e' davvero gentile, (se considerate che arrivava da 120km, e D+5700?), e ho letto il libro al mare quest'estate. Se siete curiosi di come si vive il TOR, e' il vs. libro. ciao e buone feste!

Enrico VIVIAN ha detto...

GRAZIE del CONSIGLIO!

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