venerdì 6 novembre 2015

Lo Sport del Doping, moralità e avidità (famiglia Diack e Liliya Shobukhova)

Non mi sono mai piaciute le tuniche etniche dell'ex presidente che sfoggiava anche in cerimonie ufficiali: come se il suo successore Sebastian Coe svolazzasse in kilt, avesse origini un po' più nordiche, come indossa invece il principe Carlo quando rientra in Scozia. Sempre formale, invece, nelle visite ufficiali, come il Lord del mezzofondo, come il predecessore di Lamin Diack, il nostro Primo Nebiolo.

Non è l'abito che fa il Presidente, ma sembrava che la IAAF avesse sviluppato gli anticorpi contro certe malattie, che invece hanno preso forme diverse, più subdole. Le evoluzioni di Liliya Shobukhova erano sotto gli occhi di tutti ...

Sanzionata molto dopo Schwazer (29/04/2014), è rientrata ben prima dell'altoatesino (23/08/2015) e vorrei sapere se ha restituito tutti i premi, partendo dalla squalifica retroattiva al 09/10/2009: più che far leva sulla moralità, sarebbe meglio colpire l'avidità. Chi praticherebbe un doping antieconomico anche a livello professionistico?

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