Due settimane fa ci sono passato durante la StraVicenza in puro jogging. Sabato sono tornato a correre sul loop da 1km abbondante molto tecnico fra lievi pendî, ghiaino e terra battuta. Ci vuole un pò di perizia per fare i ritmi, ci vuole buona concentrazione per completare l'allenamento previsto, potendo svicolare al termine di ogni giro. Dodici ne avevo in mente, dodici ne ho fatti, un po' più forte del previsto. Quando sto bene prendo subito il ritmo giusto e lo reggo fino alla fine con la giusta fatica.
Mattinata bellissima, esplosione di primavera. Sono state rimarginate le ferite dell'alluvione che lo aveva completamente sommerso dall'esondazione dell'adiacente Bacchiglione. L'appuntamento era al Campo PERRARO per iniziare gli incontri con gli atleti [AV] Master per una lezione di corsa. Ne ho approfittato per anticipare il mio allenamento in questa sede molto frequentata dai cittadini di Vicenza.
Numeri, solo numeri, da giocare sulla ruota di Londra: 3'39"±2"/giro, frequenza cardiaca a salire da 150 a 160bpm (157±3) togliendo i primi 3 giri in cui va a regime. Ormai ho recuperato quello che potevo recuperare. Se vado oltre rischio solo di farmi male più di quello che mi sono già fatto.
L'allenamento-test di sabato era stato anticipato da due allenamenti di 15km su ritmi da 3'50"-40" ed è stato seguito da 27km per lo più a 4'00". Fatica scarsa, mal di gambe fastidiosissimo.
Nelle prossime due settimane avrò modo di rinforzare la resistenza sul ritmo e abbassare un pò la frequenza cardiaca. L'unico cruccio è l'impossibilità a stimolare la forza: cosce ancora intasate, ginocchia ancora incapaci di flettersi completamente, caviglie disabituate alle massime escursioni. Insomma a Londra il motore ci sarà, leggermente depotenziato, il telaio da verificare lungo le strade. Lo raddrizzerò al ritorno a casa con il prosieguo della primavera.
Mi ricordo un intasamento simile, oggi come 20 anni fa. Nell'estate 1991 trascorsi parte delle vacanze fra Alpago e Cansiglio (BL) - come negli ultimi 35 anni - correndo nei boschi su strade ondulate che abbisognano di essere digerite al ritorno in pianura. Ebbi l'occasione di rincarare la dose salendo in Val Gardena insieme ai camerati Carabinieri, ospite due settimane in quell'angolo di paradiso all'imbocco della Val Lunga (tanto amato dal presidente Sandro PERTINI) dove ha sede il centro sportivo degli sport invernali. Le strade non sono mai piane, l'altitudine 1600m slm non lascia tregua, noi geni piazzammo anche due cronoscalate Selva-Passo Gardena (+500m) in forma di sfida a coppie, un frazionato su erba a quasi 2000m slm e un estemporaneo run-walk-run di 3h guidati da un ex campione di corsa in montagna fra rifugi e bordi che circondano la vallata. Il giorno successivo non scendevo le scale! Non per questo si poté rinunciare all'allenamento: "boia chi molla" o "mona chi si fa male"? Qualche settimana più tardi ci pensò il tendine d'Achille sinistro a reclamare il giusto recupero, mentre il finale di stagione sfumava nell'autunno. Ci volle tanta pazienza e ripetuti massaggi per sistemare il disastro. La rinnovata salute e un briciolo di equilibrio furono il preludio alla mia annata più bella ... il 1992.
2 commenti:
Quei 27km a quel ritmo sono notevoli, poi il km tecnico spesso lavora anche sul mentale...
sono contento della settimana: ho infilato 70km di buon ritmo in 4 giorni
alla fine domenica ero stanchissimo, ma ho retto senza rompermi
sabato l'allenamento più difficile; ieri me la sono fatta passare accompagnando gli amici nell'ultimo lavoro intenso per loro prima della maratona
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