10 Miglia delle Rose - percorso |
San Luca via Collalto |
vista da San Luca via Collalto verso nord ovest - bordo dell'Altopiano |
Mi ricordo la SpaccaNapoli dell'autunno 1989. Non avevo idea del percorso (no internet, no cartine nei depliant). Anche allora seguii chi mi precedeva e all'arrivo il tempo fu compatibile con la distanza prevista di 10km. Seppi più tardi dal vincitore Walter D'URBANO che arrangiò il percorso con chi lo affiancò in bici per rimediare subito a un errore nelle vie tortuose. E si compiacque della precisa soluzione, degna di un geometra. Nessuno ebbe a lamentarsi.
Uno svarione più recente? Maratona dei 6 Comuni 2008 all'esordio quel 23/11, sopportato allegramente come peccato di gioventù da Andrea RIGO (come non parlare bene degli amici che fanno transitare la gara sotto i balconi di casa tua da campione del mondo?), ma ricordo commenti esacerbati, non solo per l'errore di percorso. Ora su quelle strade si corre una meglio gestibile mezza maratona.
ovviamente l'acqua è per i bambini |
Torno a casa crucciato non più di tanto, perché è in programma una pronta consolazione enogastronomica. Astemi e vegetariani possono passare al paragrafo successivo, perché hanno già visto troppo!
filetto alla piastra |
Avevo incontrato i prodotti di Angiolino MAULE durante la festa 21-42 a casa di BeppeP (vd. precedente post) che mi accennò a un futuro passaggio dell'originale in carne e ossa fra i colli sopra Marostica per controllare l'avanzamento dei vigneti che segue non solo a distanza. BeppeP mi disse che ci saremmo trovati da suo cognato Massimo, e pensai a MassimoV (compagno di trasferte 21-42) che ha sposato la sorella della moglie di BeppeP. Invece mi sono infiltrato in casa del cognato MassimoM, fratello della moglie di BeppeP, il quale ha sposato RominaV, mia compagna di classe alle scuole elementari, nonché mamma di due splendide bambine coetanee dei miei figli. Qualcuno ci capisce qualcosa? Un intrico di amicizie e parentele che ha dato vita a un pranzo strepitoso, nel patio protetto di una casa pensata per essere accogliente, disegnata e costruita dall'ospite stesso.
Angiolino MAULE in azione |
Prima dell'arrivo di Angiolino sono state stappate due bottiglie di un produttore di Breganze, quel Firmino MIOTTI che ci ha preparato il palato con Sampagna e Pedevendo. Adesso che so dove si trova, potrei passarci anche di corsa!
Poi arriva il Grande Capo, con l'auto carica di famiglia (moglie e due figli) e di cartoni di vino, che subito vengono aperti per farne uscire bianchi Sassaia, Pico (nelle tre versioni) e rosso Canà dove l’elevata acidità volatile, che in un vino normale sarebbe eccessiva, qui è contenuta dall'alto grado alcolico, che la rende gradevole.Il pranzo è abbastanza lungo per poter ascoltare la sua storia (Angiolino non è nato vignaiolo!) e la sua filosofia di coltivazione che ha radunato tanti altri produttori in sintonia nell'associazione VinNatur. Una ricerca continua! Ancora più significativo è il momento in cui si avvicina al vigneto e inizia a selezionare i tralci da tenere - e da guidare tra i fili di acciaio - e quelli da eliminare (= spampanare). Qui emerge la superiore abilità espressa da mani veloci guidate da occhio sicuro, rallentate solo dalla necessità di spiegare anche a parole "come si fa" a fare arrivare al meglio la linfa dalle radici ai frutti. Quando scatto capisco poco, ma successivamente apprezzo il retrogusto di una lezione magistrale, replicabile nell'attività sportiva e anche nella vita di tutti i giorni: bisogna saper togliere per avere frutti migliori.
vista da San Luca via Collalto verso est Valle San Floriano e Pradipaldo, bordi di Altopiano e Monte Grappa |
Non voglio trasformare questo blog in un continuo necrologio, ma intendo ugualmente segnalare due recenti scomparse, meno di vetrina rispetto a quella di Samuel WANJIRU:
- Luciano FRACCHIA di cui si trova poco in archivi internet, sommerso dalla concorrenza del ben più famoso omonimo Giandomenico (alias Paolo VILLAGGIO); è il terzo riferimento essenziale per quanto riguarda la capacità di osservara l'atletica, già descritta in precedente post, di cui allora non avevo "una storia da raccontare"; ne hanno molte di sicuro il "milione di metri di pellicola" che Luciano ha raccolto e che mi auguro siano digitalizzati e messi a disposizione in un sito strutturato e indicizzato; qualche nota in più su atleticanet.it;
- come centinaia di studenti che hanno seguito i suoi corsi, avrei molte "storie da raccontare" su prof. Alberto PARATELLA, uno dei docenti storici di ingegneria chimica a Padova, anzi, uno degli "importatori" dell'ingegneria chimica in Italia; un insegnante innamorato della matematizzazione delle reazioni chimiche (fra equazioni differenziali e condizioni al contorno), dei reattori (tutto fra CSTR e PFR), dei numeri adimensionali (Re, Pr, Nu, ... i suoi preferiti) e dei nomogrammi che poi riusciva a far apprezzare in esempi a volte semplici; ci ha regalato un'equazione sempre valida sia nella forma implicita (E-U)+(P-C)=A sia nella forma esplicita (Entrata-Uscita)+(Produzione-Consumo)=Accumulo che lui faceva applicare ai bilanci di materia, energia e composizione delle reazioni chimiche, ma è valida ovunque;
anche ieri qualcuno mi ha chiesto, non comparendo l'aggettivo nel profilo del blog, "ma tu, che ingegnere sei?" ... "chimico" gli ho risposto; di solito la domanda seguente è "chi è l'ingegnere chimico?" ... ecco la risposta del prof. PARATELLA "l'ingegnere chimico è quello che ti fa mangiare domani la popò che hai fatto ieri", una delle prime battute durante il suo corso di Principi di Ingegneria Chimica, il primo corso specifico di Ingegneria Chimica dopo il biennio propedeutico (così funzionava l'università a cavallo degli anni 80-90 del secolo scorso).
8 commenti:
La gara di domenica sembrava lo spot che fa "ti piace vincere facile?" con voi che imboccate la strada sbagliata. Detto questo avevo in mente di scendere sotto i 60 minuti e per qualche secondo ce l'ho fatta e per me era già così era una gran bella giornata, anche perchè ero consapevole del fatto che se ci fosse stato qualche grado in meno avrei potuto addirittura fare qualcosina meglio, poi mi sono trovato sul terzo gradino del podio (anche se "un po" artificiosamente) e questa si che è stata una bella sorpresa. Mentre correvo e non vi vedevo ritornare sotto, pensavo che avrebbero annullato la classifica come alla Straverona (soluzione che avrebbe scontentato tutti) invece mi sembra di aver capito che l'organizzazione ha saputo rimediare dignitosamente all'errore fatto, anche se per esperienza personale so quanto sia fastidioso essere vittime di errori come questi. Sono sicuro che la delusione si è diluita con il pranzo che hai fatto dopo.
Verona,14 Maggio 2011.Gara dei 21 senza classifica per una " escursione" di 700 mt fuori percorso dei primi 20 concorrenti.La cosa che mi ha dato fastidio e che molti hanno tagliato per ritornare alla partenza/ arrivo,altri hanno abbandonato la gara con imprecazioni che risparmio.Difficile da capire per chi non ha mai organizzato ma sono errori che possono capitare,alla fine sei in centro a Verona dove tutto è transennato e a disposizione.......porti alla fine i tuoi km.Come ha detto il mitico Orlando sono cose che danno più fastidio a chi ha organizzato che hai runners.Io aggiungo però che ai runners,me compreso ,ha lasciato un bel vuoto e senso di inappagamneto che rararmente ho provato.
@Robi: la prossima volta spingi un po' di più così arrivi secondo! effettivamente faceva caldo - finora non c'è stata un'edizione fresca di questa gara!
io corro al mattino presto e devo ancora acclimatarmi a temperature e irraggiamento ormai estivi
ripeto: Nicola CARPANESE è stato un signore e buon mediatore! nessuno ha alzato la voce dopo l'arrivo, io sono rientrato a casa con l'animo sereno e il fatto che non si parli dell'inconveniente su podisti.net è un buon segno
@Emiliano: ho letto di StraVerona proprio su podisti.net e l'origine del problema è simile
consiglio a tutti gli organizzatori: almeno 2 persone a presidiare gli incroci importanti (uno per il traffico e uno per i concorrenti) + frecce indicatrici a terra orientate verso la direzione da prendere
come è nata l'incomprensione? chi ci guidava in bici avrebbe dovuto conoscere perfettamente il percorso e chi lo ha mal consigliato all'incorcio aveva il suo bel da fare per tenere fermi gli automobilisti impazienti
Concordo e aggiungo che per esperienza diretta,la mia ditta fa da sponsor ,seguo con la macchina la testa del gruppo di una corsa ciclistica a livello regionale UNDER 23,la Vicenza-Bionde.Ad ogni incrocio almeno 2 addetti,uno al traffico e uno a segnalare la strada.E' anche vero,tornando al podismo, che nella maggior parte delle gare su strada il percorso è segnalato con strisce bianche o frecce sull'asfalto,vedi maratona del custoza ma non tante altre gare blasonate,dove è impossibile sbagliare.Non sarebbe male rendere obbligatoria questa abitudine.
Ciao.
@Emiliano: noi gente pratica abbiamo soluzioni semplici!
c'era personale a sufficienza e l'incrocio incriminato era uno dei pochi che avrebbe avuto necessità del raddoppio di presenza
e il personale a presidio dei primi incroci avrebbe potuto rendersi disponibile altrove dopo il passaggio dell'ultimo concorrente
anch'io sono bravo a dar consigli a posteriori! in verità avevo detto la stessa cosa il giorno precedente agli amici di StudioRX che stanno preparando la prova della Gazzetta RUN a Bassano del Grappa
http://www.mezzadelbrenta.it/gazzetta_run.html
3 giri da 3'333,33m = 10km
il percorso pubblicato è da allungare con un tratto A/R per arrivare alla misura stabilita
http://run.gazzetta.it/download/Gazzetta_RUN_2011_Bassano_percorso.pdf
ciao,da tiziano ,foto da valutare le alte
Ciao Enrico. Sono Luca Vecchiato: ti ricordi di me?
cercavo notizie sulla morte di Paratella e ti ho trovato, dopo tanti anni. Mandami una mail all'indirizzo luca.vecchiato@eco-management.it, ci raccontiamo un po' di vita che è passata.
Ciao!
Il prof. Alberto Paratella è stato uno dei "miti" che ho trovato al terzo anno di ingegneria chimica a Padova...insieme ai proff. Lorenzo Contri, Luciano Merigliano, Ippolito Sorgato, Marchesini, Cavallini ed altri che ora non ricordo più bene.
Grande e coinvolgente in tutto ma tremendamente legato alla "sua" docenza che costringeva molti (me compreso) a tentare di superare lo scoglio andando a Bressanone con lui...sperando che fosse più abbordabile!
Una volta disse di noi, a lezione a Padova: "Cosa fa lo studente...l'ebete?"
Si riferiva, a ragione, all'inutilità, assurdità di considerare troppi decimali...!
Tra i suoi meriti anche quello di averci dato un testo in italiano....quando per seguire Lunelli ci voleva la sfera di cristallo e per capire gli appunti di Contri.....!
Seguirono poi altri grandi professori al quarto e quinto anno ....compresi il mio relatore, prof. Francesco Simioni e l'amico-collega che mi fece tenere qualche lezione sugli elastomeri, Antonio Scipioni.
Ho poi, non ultimo, un ricordo grandissimo del prof. Campo, che insegnava Chimica Organica in modo divino, poetico...con una preparazione ed un eclettismo incredibile.
Ora sono un ingegnere chimico di Ferrara grande esperto di elastomeri ma con un carattere poco conciliante ed un'età ormai troppo tarda!
ing. Bruno Vittorio Zappaterra
Posta un commento