mercoledì 9 maggio 2012

Fabio FRATTIN, imprenditore-runner-sponsor

direttamente dal pop-up http://www.frattin-auto.it/

Domenica sarà un giorno speciale per il mio amico Fabio. Dopo lunghi preparativi aprirà il nuovo salone a Cassola, ampio e già riempito di vetture. Non è facile in questa stagione, quando uno dei mercati di riferimento per misurare la crisi è proprio quello dell'auto. Bravo! C'è chi ci crede ancora e trova nuovi modi di proporsi e di espandersi: la nuova sede sostituisce quella storica, sempre a Cassola, e arriva dopo l'apertura dei nuovi punti vendita a Treviso e a Vicenza (vd. mappa nel sito). Il cuore del Veneto è ben presidiato.

Fabio con Carla alla Dieci Miglia delle Rose
Come conosco Fabio? Merito di sua cognata Aida che quasi si nasconde nello staff (vd. foto di gruppo nel sito): è sufficiente scorrere i nomi per intuire gli intrecci di famiglie, come in tante imprese dalle mie parti. Aida in camicia bianca quasi si confonde, mentre sui campi di gara emerge col suo completino arancio-blu (vd. post 17/05/2011): non passeranno molti giorni per far tornare a volare l'angelo tatuato da spalla a spalla. Con la sua quotidiana dedizione negli anni Aida ha fatto toccare con mano a Fabio il valore dell'atletica e intuire le potenzialità comunicative. Così Frattin Auto e Atletica Vicentina si sono trovate per fregiare le maglie arancio del settore assoluto. Merito di Aida, la nostra capitana: non basterebbe il post intero per tesserne le lodi e sbobinare vent'anni di frequentazioni.

Fabio è pure un assiduo allievo della Scuola di Corsa, nonostante i moltissimi impegni fra lavoro e famiglia con quattro figli. C'era l'altra sera a fare il frazionato, ha assicurato che ci sarà domani per fare ginnastica e andature tecniche.

sulla via del Santo da Camposampiero e Padova
Sarà per la comodità logistica che è arrivato a me, o meglio, sono io che sono entrato nel territorio di sua pertinenza. Nello sport come nella vita è ambizioso e ha un obiettivo ben chiaro: nella maratona vuole ottenere un certo tempo, che lui dichiara senza problemi ma io devo ancora mettere nel suo mirino. Non perché gli manchino le possibilità, ma dovrà concedersi tempo e disponibilità, con pazienza.

Nel frattempo Fabio mi ha già impartito una grande lezione di robustezza. È venuto a prendersi le scarpe e i calzini la sera prima della Mezza di Padova. Si stava allontanando verso l'uscita e noi quasi con lui, all'ora di chiusura. Io e Maurizio ci siamo guardati al pensiero "non le porterà mica domattina in gara?". Parte la maratona e seguo la maratona, parte la mezza e seguo la mezza (vd. post 22/04). Raggiungo Fabio e gli guardo i piedi: scarpe nuove, calzini nuovi (vd. fotoalbum). In gara non gli dico nulla e all'arrivo è contento. All'incontro successivo mi conferma "tutto a posto ai piedi". Io non l'avrei mai fatto, anche se alla NYC Marathon 2010 sono stato fortemente tentato.

tutti felici all'arrivo della maratona di Padova (vd. fotoalbum nel post 22/04)

21 commenti:

Gianmarco Pitteri ha detto...

Sull'ultima frase... anch'io, però finora ho sempre resistito!!!

Tosto ha detto...

se le scarpe calzano bene probabilmente non ci sono problemi. Anch'io devo rodarle almeno una 50ina di km prima di usarle in gara.

Enrico VIVIAN ha detto...

c'è sempre da imparare! e ciascuno a modo suo!

@GianMarco: il sabato precedente alla NYC Marathon 2010 ho comprato il modello nuovo (e migliorato) della stessa scarpa che avevo portato per la gara; quando sono rientrato in albergo ho fatto la prova comparativa fra il vecchio e il nuovo modello correndo nei corridoi: confronto stravinto dal nuovo!

che fare? ha vinto la ragione e in gara ho calzato il modello vecchio, ma i piedi ci hanno messo del loro per farlo funzionare fino in fondo!

leggo che parli spesso di KARHU: se vuoi ti racconto qualche esperienza diretta di inizio anni 80 legata al marchio finlandese (la mia prima scarpa tecnica, la mia prima chiodata)

@Tosto: hai ragione! dovremmo avere più fiducia nei piedi che nella testa!

Gianmarco Pitteri ha detto...

Giusta scelta!
Mi capita la stessa sensazione anche con la stessa identica scarpa (ma nuova!)... del resto a una scarpa da gara, a causa delle nostre "dimensioni", bastano meno di 80 km per cominciare a "soffrire"...

Vai col racconto che son curioso...

Enrico VIVIAN ha detto...

@GianMarco: a breve provo a raccontare la mia storia con KARHU (allora comprai anche sci da fondo squamati ...)

Gianmarco Pitteri ha detto...

Aspetto con ansia, poi lo faccio leggere anche alla Karhu... :-D

Enrico VIVIAN ha detto...

dipende quanto KARHU è affezionata ai tempi di VAINIO e MAANINKA, un po' come la DIADORA a quelli di Ben JOHNSON

Gianmarco Pitteri ha detto...

Ah ah ah... Google ha confermato in 3 secondi i miei sospetti... ma era semplice avendo citato BJ...

Enrico VIVIAN ha detto...

non trovo foto antiche (forse domani sarò più fortunato), ma KARHU a inizio anni 80 utilizzava una specie di capsula di aria nell'intersuola per ammortizzare gli urti, sia nelle scarpe da allenamento che nelle chiodate (altro che fukcrum!)

ecco ... KARHU Syncron, che vedo in pessima riedizione da passeggio (che tristezza!)

Gianmarco Pitteri ha detto...

Il "problema" con le riedizioni da passeggio è che qualcuno le usa anche per correre...

Enrico VIVIAN ha detto...

è un problema ben diffuso! anche NIKE con le Waffle Trainer che scimmiottano le prime Pegasus (avute anche queste!): OK niente aria per risparmiare, ma la tomaia è tanto rigida! ottime le Ocean in versione "textile"

invece ADIDAS regge bene la scena con le L.A. Trainer: ne ho sei varianti @NICO (tela navy, tela blu, tela silver, tela silver, tela bianca, pelle bianca, pelle nera) ... ovviamente le originali sono "tela navy"!

Gianmarco Pitteri ha detto...

Non affondare il coltello nella piaga... ammetto di essere un vero "shoes addicted": nei miei trascorsi baskettari ho avuto le "Nike Air Jordan" dalla versione 1 alla versione 16, fino a un certo punto le conservavo anche come cimeli... da sposato e soprattutto da quando corro la regola è "se una entra, una deve uscire"... ammetto di aver spudoratamente barato in un paio di occasioni inserendo due paia nella stessa scatola... :-D

Enrico VIVIAN ha detto...

quanto siamo simili! forse abbiamo sposato anche donne simili!

Gianmarco Pitteri ha detto...

Eh probabile... l'importante è che alla mia non venga voglia di aprire le scatole delle mie scarpe da corsa...

Enrico VIVIAN ha detto...

e allora io sono messo peggio di te!

devo essere bravo a stare un passo indietro al limite di rottura, magari anticipare le criticità in modo che siano più sopportabili ... altrimenti parte il buldozer che spazzola tutto!

e ha ragione lei!

Gianmarco Pitteri ha detto...

Cambio completamente discorso e approfitto della tua competenza/ospitalità.

Oggi ho postato sulla gara di domenica prossima, con alla fine un riferimento al discorso "tapering" (qualche mese fa ho provato anche una cosa diversa dal solito, vedi link: http://therunningpitt.blogspot.it/2011/10/su-e-zo-pei-clanz-2011-no-tapering-yes.html).

Che ne pensi? Ovvero, la tua "strategia"... ;-)

P.S. Se sono andato troppo OT, magari continuiamo via mail...

Enrico VIVIAN ha detto...

UOMO, la tua capacità analitica e di rendicontazione mi fa paura!

sicuramente gli ultimi lavori svolti ti suggeriscono "hai recuperato!"; poi in gara possono emergere le stanchezze profonde (a livello muscolare, a livello nervoso) che gli allenamenti non mettono in evidenza

quindi ... vai per il record! meteo permettendo

per quanto riguarda il tapering ... capita che funzioni quando non lo fai! di norma va fatto, soprattutto quando finalizzi la preparazione,ma succede di ottenere grandi prestazioni anche quando si presume di essere immersi nella stanchezza

c'è chi del "no tapering" ha fatto un'arte ... Giorgio CALCATERRA! trovi tutte le mie considerazioni nella sequenza di post denominati "calcaterrite" (quattro puntate, che potrebbero essere otto, sedici, trentadue, sessantaquattro, ...)

dov'è il limite? nel mio caso è nel sistema neuro-endocrino, massacrato dai lavori anaerobici di gioventù

Gianmarco Pitteri ha detto...

Ah ah ah grazie mille, più di qualcuno definisce questa mia "capacità" come "ossessiva/compulsiva"... ma di solito lo prendo come un complimento!

Ho letto già tempo fa tutti i tuoi post sul mitico Giorgio (100 km a 3'50'' di media mi fanno quasi più impressione di una maratona corsa in 2h03'!), il bello (o brutto?) di tutto il discorso "tapering" è che appunto non si può mai avere la controprova... ogni volta è tutto diverso!!!

Enrico VIVIAN ha detto...

a ciascuno la propria interpretazione, guardandosi allo specchio e scrutandosi dentro

vai, FRATELLO! c'hai FISICO!

Giuse ha detto...

Credo che oltre ad essere sicurament un qualcosa di TECNICO... il concetto di "no scarpa nuova in gara" sia anche mentale...

Se non lo sai che non è una cosa da fare... sicuramente ci pensi molto meno e anche gli eventuali dolori li attribuisci al passare dei kilometri.

Come sempre l'effetto placebo e nocebo... lavorano tantissimo sulle nostre percezioni!

Ps: in generale... io non lo farei mai!

Enrico VIVIAN ha detto...

basterebbe importare nelle scarpe da running la termoformatura della soletta come negli scarponi da sci

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