sabato 2 gennaio 2016

San Pietro, basilica e dintorni di Alberto Angela

Quattrocento pagine di Alberto Angela sono volate in una settimana, grazie ai ponti natalizi che mi hanno concesso qualche mezz'ora in più al mattino e al raffreddore che mi ha rubato qualche ora di sonno la notte: buone parole e belle immagini scacciano cattivi pensieri sollevati dal muco.


Sono volate come le scene delle sue trasmissioni, sottolineando curiosità per tenere viva l'attenzione e aprendo varchi agli eventuali approfondimenti. Soprattutto mi è venuta voglia di tornare in cima alla lanterna della basilica di San Pietro, come Camilla ad aprile e io 34 anni fa, e magari tornerò ad allenarmi a Possagno, fra Gypsotheca e cupola del Canova (10), ben rappresentato anche a Roma.


Sfogliando l'indice dei nomi mi è saltata all'occhio lo spessore delle citazioni. Ovviamente stravince San Pietro (62), seguito da Michelangelo (47), a ruota Bernini (43) che abbiamo avuto sotto mano fino all'ultimo giorno di vita della lira insieme al suo Costantino (28), bene su carta filigrana come nella grande nicchia. Se n'era andato 25 anni prima il Buonarroti col Campidoglio, fra inflazione e falsificazione (1962-1977).

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