venerdì 27 aprile 2012

Il miglior Avvocato a Boston (e il miglior statunitense)

22/07/2011 Beppe in sciabolata
la sua miglior azione tecnica
Mercoledì sera ero stanchissimo e ho pubblicato ugualmente, solo 2'500 oneste battute, quelle di un lungo corsivo giornalistico (vd. post 22/04). La mattina dopo mi sono svegliato col pensiero ... posso fare di più! non è abbastanza per ringraziare Beppe! ... ecco quindi a voi la sua preghiera del runner, scritta di getto, subito dopo l'arrivo alla maratona di Boston, su un bizzoso iPad, e inviata a tutti gli amici di sponda a una mia mail.

Io sono un runner, perche' mi sono allenato seriamente per fare una bella gara.
Io sono un runner, perche' ho fatto sacrifici per poter venire a Boston, e ho pagato e paghero' molto, non sono solo i soldi, per essere venuto dall'altra parte dell'Oceano.
Io sono un runner, perche' non mi sono fatto influenzare dalle mail della organizzazione che non ci voleva far correre o dal meteo, e ho fatto comunque la mia gara.
Io sono un runner, perche' ho imparato dai miei errori, non ho messo a repentaglio la salute e quando ho capito che non c'era niente da fare per un tempo decente non mi sono depresso e mi sono goduto la corsa, la gente, la citta'.
Io sono un runner, perche' comunque ce la ho messa tutta, ho corso piu' che ho potuto e camminato quando dovevo.
Io sono un runner, per questo mi merito amici veri e sinceri che hanno la stessa mia passione, imspiegabile per chi non ha mai provato a correre una maratona, che ti capiscono, ti confortano e ti accettano, anche con i tuoi errori.
Io sono un runner, per cui adesso penso alla prossima.
Per la cronaca: ho fatto il mio peggior tempo in assoluto, 4 ore e 45, ma sono contento come non mai, perche' nella corsa non si inventa niente e io ho dato comunque il massimo.
Io sono un runner, non un maniaco, per cui adesso si festeggia degnamente, ostriche e birra a go go con l'armata brancaleone in trasferta bostoniana.
In bocca al lupo a quanti ancora devono correre!

È o non è un buon Avvocato? Forse il migliore sulle strade di Boston: conosce l'argomento, lo interpreta e lo sa raccontare. Ci vuole un buon Avvocato in ogni gruppo di runner. Noi abbiamo Beppe, maratoneta da 3h39' e 1h39' sulla mezza ... incedibile!

Jason HARTMANN @ Boston 2012
Passo a un altro contributo tecnico (come se sciabolare fosse facile!) e parlo del primo statunitense alla maratona di Boston, quarto in 2h14'31" dietro tre fantastici africani e davanti a molti altri che non si sono ritirati. Da dove nasce questa vittoria? Da un'amara sconfitta ai Trials Olimpici (vd. post 17/01).

I trained really hard for Houston, and I thought my fitness was my best ever. I don't have any regrets about my training, but sometimes you just don't have the day you wanted. I've dreamed about making an Olympic team for a long time. Emotionally, it was very hard to have a bad day in Houston. I was where I wanted to be at the halfway—around 1:04:30—but then I hit a bad period at 17, and that was it.

There were a lot of times the last nine miles where I thought about pulling out, but I have a certain integrity about the way I race. I believe in finishing every race the best I can. If you let yourself drop out once, then it's going to be harder to push through the tough spots the next time. I was a significant dark horse in Houston. For me to finish in the top three, I would have had to be lucky, and someone else unlucky. To their credit, Meb, Ryan, Abdi and Dathan all ran strong races that day.
Questa è solo la prima risposta di una eccezionale intervista a Jason HARTMANN dell'ottimo Amby BURFOOT @RW.com ...



I made the decision to go back to the essence of running: my love for the sport and for challenging myself. I also decided to train on my own, without a coach. I've had great teachers in the past who have taught me a lot about how to train. Lee Troop and Steve Jones are incredible runners and coaches who I have so much respect for. But this time I felt I needed to be selfish and focus on myself. I wanted to go off on my own private journey, and return to the roots of my running. I wanted it to be about me and no one else ... I didn't have to do anything crazy because I knew I was carrying a lot of fitness forward from Houston.

Leggere tutto @RW.com
# nel titolo Top American at Boston Without Shoe Sponsor c'è l'approccio amatoriale di Jason che è privo di ogni contratto professionistico (da leggere le risposte alle ultime due domande); non per questo è meno professionale nella sua corsa;
# Jason fa il maratoneta nonostante le sue dimensioni lo abbiano sconsigliato [6' 3"-160 pounds];
# Jason nasce e cresce atleticamente nel Michigan, stato non facile per fare sport outdoor; ringrazia i disagi ambientali che lo hanno temprato (un altro caso a favore di Pietro TRABUCCHI - vd. post 08/04).

Due note tecniche sulla sua preparazione per Boston
There are no secret workouts; that's not what it's about. It's about knowing yourself. So I did the miles and canyon runs I told you about, and I did some quicker stuff. I believe strongly that you have to keep your legs sharp, so once a week I'd run 8 or 10 times 200 meters in 31-32. Not crazy fast, but hard enough to be a good counterpoint to all the distance I was doing.
And I did a long taper—two or two-and-a-half weeks. I even took one day off in the days leading up to Boston. One of the hardest things I've had to learn is the importance of rest. I backed off quite a bit more before Boston than before my other marathons. I probably did 60 miles the week leading up to Boston.

Piace la storia di Jason HARTMANN? Per chi vuole sfrucugliare fra i numeri c'è la scheda @IAAF, per chi vuole ascoltare il lato B del disco c'è la narrazione del suo grande amico Dathan RITZENHEIN @competitor.com (3'300 battute ben scritte) dove troviamo gli scorci delle sofferenze che non potevano stare nell'intervista. Il momento più delicato? Una frattura da stress alla caviglia nel 2008, guarita senza chirurgia. Come dice il titolo Always Looking Forward ... Guardare Sempre Avanti!


[6' 3"-160 pounds]
... (6x12+3)x2,54 = 190,5cm ...
... 160x0,4536 = 72,6kg ...
... più alto e più pesante di me! di poco ...

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Enrico,visto che parli spesso della corsa USA,approfitto di questo spazio per segnalare questo link(che forse già conosci)http://www.flotrack.org/speaker/98-Galen-Rupp dove ci sono dei video riguardo Galen Rupp.Essendo il mio inglese di basso livello,approfitto di questo spazio per chiedere aiuto nella comprensione.Se mastichi bene l'inglese,questo unito alla tua competenza tecnica ti consentirebbe di sicuro di capire l'essenza di quanto viene detto.Penso che possano esserci degli spunti interessanti,ma purtroppo non riesco a comprendere...grazie

Matteo Vivian ha detto...

Caro Beppe,
anch'io sono un runner sfibrato dalla calura di Boston, ma fortificato dall'esperienza. In pochi potranno dire di aver corso una Maratona con più di 30°C.
Matteo

Gianmarco Pitteri ha detto...

Post da leggere e ri-leggere per bene...

P.S.1 Sto ultimando l'ultimo Trabucchi, dovrebbero renderlo testo obbligatorio per aspiranti genitori (con esame finale prima di...)!

P.S.2 Io 186cm per 70/71kg, c'è speranza? Intanto PERSEVERO... ;-)

Enrico VIVIAN ha detto...

... sto litigando con la formattazione del post ... sia Blogger che Chrome sono made in Google, ma oggi non vanno d'accordo ... ho aggiunto il video dei BOSTON!

@Daniele: sicuro che ti interessi "Galen Rupp's life outside running? il mio listening è scarso ... mi farò aiutare anch'io! comunque molto bello l'ambiente FloTrack: tante cose interessanti!

@Matteo: siete pronti per le maratone nel deserto!

@Gianmarco: più che il mio post prenditi i link originali (Amby BURFOOT + Dathan RITZENHEIN) ... bravissimi entrambi! tante volte elaboro-copio-incollo per essere costretto a capire

PS1 concordo su Pietro! per un motivo o per l'altro sto posticipando il post di resoconto che poi non sarà molto resoconto, anzi, una critica a come raccontare meglio le proprie esperienze

PS2 ho pensato a te quando ho tradotto le misure di Jason: possiamo fondare il club di quelli alti e pesanti! comunque il nostro campione di riferimento rimane Robert DE CASTELLA, pesante senza essere alto ... un toro!

Anonimo ha detto...

Enrico,di video ce ne sono diversi oltre a quello che hai detto,tutti potrebbero essere interessanti,alcuni in particolare secondo me...

Gianmarco Pitteri ha detto...

E pensa che solo 7 anni fa pesavo giusto 15 kg in più, di "baskettara" (anche grassa) potenza: 100 kg di massimale su panca piana... nonostante li trascuri, bicipiti, pettorali e tricipiti son duri a morire... :-(

Enrico VIVIAN ha detto...

@Daniele: so che in flotrack ci sono tanti bei video e recentemente mi sono guardato la serie su Chris SOLINSKY e in particolare quando parla di surgery and road back
... chissà perché|

Galen RUPP non mi interessa più di tanto e l'inquadratura fissa sulla poltrona è noiosa; se voglio sapere qualcosa di Galen preferisco informarmi dal suo allenatore, di cui mi è arrivato anche il libro "14 MINUTES" (grazie Matteo!)

flotrack pubblica i video nel proprio ambiente, rinunciando a programmi di traduzione "automatica" i cui strafalcioni aiutano a capire meglio le parole

@Gianmarco: tanta buona forza su cui hai fatto emergere la resistenza ... BRAVO!

Anonimo ha detto...

Enrico,mi hai affondato!

Enrico VIVIAN ha detto...

rileggendomi mi sono accorto di essere sembrato sbrigativo, ma, argomentando, non volevo "affondare" nessuno

c'è tanta di quella roba interessante su internet che se non ti dai qualche criterio rischi sul serio di "affondare" per eccesso di informazione

in uno dei prossimi post ci sarà un video "sportivo" che non avrà bisogno di molte traduzioni!

Anonimo ha detto...

Comunque aggiungo che c'è anche il canale di Alberto Salazar,anch'esso penso parecchio interessante ma purtroppo per me il problema è sempre lo stesso

Enrico VIVIAN ha detto...

cerrrrto che c'è Alberto! e anche il video della cryosauna che puoi vedere nel post 24/02 ... ci sta pure una bella foto di Galen con RITZ!

Giuse ha detto...

Credo ke tu abbia incrementato in modo esponenziale la qualità dei tuoi post... e come ben sai ho sempre apprezzato tantissimo il tuo Blog.

Questo articolo è STRE PI TO SO !

E' un inno alla perseveranza (o RESILIENZA alla "Trabucchi Style") e lo si può usare per qualsiasi obiettivo...

Beppe e Jason hanno trasformato una difficoltà in un POTERE PERSONALE immenso!!!

Congratulazioni!

Enrico VIVIAN ha detto...

Grazie, Giuse! Mi capitano spesso storie così. L'importante è raccontarle bene, per non sciuparle.

Dietro le parole di Beppe, per chi lo conosce, c'è molto di più della semplice "fatica e gioia" di correre.

Spero ti piaccia anche la prossima storia. E si va oltre al raddoppio di maratona. Ben oltre.

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