Lo Sport del Doping, casi in casa (Fulvio COSTA)

gelido e luminoso ...

Sono tornato a visitare la tomba di Fulvio il giorno prima della presentazione del libro di Alessandro DONATI per trovare l'ispirazione e sulla strada riordinare i pensieri, ancora, otto mesi dopo la cerimonia di commemorazione (vd. post 26/05/2012). Ultima tomba a destra, questo è il cammino ... unica differenza la neve sul Costo, rispetto a maggio (vd. post 07/05/2012).

Avevo già segnalato la sua presenza nelle prime venti pagine del libro "Lo Sport del Doping" (vd. post 01/02), ma non prevedevo di trovarlo in uno snodo così importante, quando i dirigenti del CONI tentarono di far collaborare per un'ultima volta Alessandro DONATI e Francesco CONCONI ...

... Mercoledì delle Ceneri

Per iniziare a lavorare insieme al Maestro dello Sport sarebbe stata sufficiente una esaustiva risposta a una semplice domanda "come è morto Fulvio COSTA?". Dopo un tentativo di svicolare da parte del professore "questa storia mi perseguita ... il povero Fulvio non faceva parte della rosa di atleti sottoposti all'emotrasfusione", ha replicato DONATI "quando è così non abbiamo altro da dirci poiché io conosco molto bene la storia e mi è stato detto tutto da persone a lei molto vicine". Il racconto completo sta a metà del libro, pagina 156.

Era il 10 settembre 1994, dodici anni e mezzo dopo l'agonia di Fulvio. Eppure sarebbe stato sufficiente approfondire e risolvere presto quel primo caso per evitarne altri, spargendo fra gli atleti l'orrore per una pratica che era diventata prassi e, come ha recentemente ammesso Lance ARMSTRONG, era come "l'acqua nelle borracce e l'aria nei tubolari". E Fulvio per la sua corsa non aveva bisogno né di borracce né di tubolari.