mercoledì 6 febbraio 2013

Lo Sport del Doping, i nostri figli possono salvarsi

in divertimento - post 16/11/2012
Domenica pomeriggio siamo usciti tutti assieme verso il parco di Borgo Panica, quartiere appena fuori le mura a ovest del centro di Marostica, dove c'è un piazzale di cemento ben levigato attrezzato con canestri e corrimano laterale, giusto supporto per Camilla che inizia a correre sui pattini. Non ci sono piste né tradizioni per questa specialità dalle mie parti. Lei si è divertita sul ghiaccio durante le vacanze di Natale (vd. fotoalbum post 03/01) e vuole continuare anche su strada. Tommaso preferisce mantenere i piedi per terra e le corre intorno, le taglia la strada e insiste a lanciarle sfide a chi-arriva-primo (vd. post 16/10/2012) e, se si vede svantaggiato, urla vince-chi-arriva-secondo (vd. post 23/10/2012). Quando sono stanchi si fermano o si dondolano in altalena. Così passiamo un paio di ore, giocando al sole di una primavera quasi anticipata sotto l'occhio attento di Antonella, mentre io continuo la lettura del libro di Alessandro DONATI, Lo Sport del Doping ...

Ogni tanto Camilla mi vede tirare due calci al pallone con Tommaso (vd. post 17/08/2012) e mi chiede "tu sei mai andato a Scuola di Calcio?" come se ci volesse l'insegnante per imparare. Ho giocato tanto da bambino, nella ricreazione e nei pomeriggi sui campi intorno a casa (porte segnate con due sassi). Non ero bravo, me la cavavo e correvo molto. Sarei durato poco in qualsiasi squadra: troppo deboli le articolazioni per resistere agli interventi. O forse si sarebbero rinforzate a sufficienza. Come quelle dei miei amici: qualcuno ha fatto carriera.

esordio a Caldogno 08/12/2011
Camilla nuota, non so quanto bene, non so quanto forte. A lei piace il gruppo con cui si allena 4 volte alla settimana, che potrebbero essere 5: salta il mercoledì. Così spalma lunedì, martedì, giovedì, venerdì. Gara regionale una volta al mese. Alla sera è stanca: otto ore in regime scolastico (per quanto morbido e gradevole), più un paio in quello natatorio. Sono brave le insegnanti a proporre il lato ludico e a dare i giusti spazi alla fantasia. Per Camilla è normale farsi un chilometro in acqua "cosa vuoi che siano 40 vasche?". Mi fido e non chiedo altro. Sembra felice così.

Cosa c'entra con Lo Sport del Doping? Una traccia continua fra le righe di Alessandro DONATI è la necessità di dare ai nostri bambini una sana educazione sportiva, che non è quella professata dalle federazioni  tutte intente alla scoperta e alla valorizzazione dei talenti, sperando in future medaglie olimpiche. Far scoprire ai giovani la gioia della salute è il miglior antidoto per contenere l'invasione dei farmaci a ogni livello. Anche quelli più innocui.

tuffo in staffetta
È possibile morire di bicarbonato? Era la fine dell'estate scorsa e succedeva a una quattordicenne romana in ritiro con la squadra di nuoto a Siracusa (vd. @gazzetta_14/09/2012). Ecco il racconto della madre per spiegare lo stato di coma e l'edema cerebrale "Mia figlia aveva una scatola di bicarbonato comprata al discount. Lei sapeva che poteva scioglierne un po’ nella vasca per rilassarsi. Quella maledetta sera si è riunita insieme alle altre compagne della squadra e hanno cominciato una sfida a chi assumeva più bicarbonato. Non era un tentativo di migliorare le prestazioni, ma solo uno stupido gioco, anche se adesso mia figlia rischia la vita. Mi auguro che questa vicenda possa essere da monito perché anche la sostanza più innocua può far male se ingerita in grandi quantità". Mai sentito cose simili in atletica, come quelle raccontate alla fine del post 12/09/2012. Alessandro DONATI conclude così il commento dedicato alla notizia (pag.289) "Allenatori, dirigenti o medici che dovessero aver promosso l'uso del bicarbonato tra i giovanissimi nuotatori non soltanto non sono degni di stare accanto ai giovani ma sono per loro pericolosi". Per fortuna c'è sempre Antonella che veglia su Camilla.

11 commenti:

Semper Adamas ha detto...

Anche questo post è meraviglioso!
Lo sport per i bambini deve essere gioco non sacrificio, impegno ma senza stress e soprattutto deve insegnare i fondamenti di una vita sana! Da mamma sportiva quale sono, spero di avere qualche opportunità in più per riuscire a comunicarlo anche al mio bambino, già a partire da... subito! :D

Enrico VIVIAN ha detto...

fin dalla pancia? preparati a commuoverti nel post di stanotte ...

Gianmarco Pitteri ha detto...

Sull'argomento "educazione sportiva per bambini" ho trovato ottimi spunti nei libri di Trabucchi, che tu ben conosci...

Per quanto riguarda bicarbonato e compagnia bella... il problema è che i "geni" pensano "Se 5 grammi di questa sostanza x FORSE servono a qualcosa, magari prendendone 20...", ignorando il fatto che non funziona così!!!

Semper Adamas ha detto...

@Enrico:
certo, fin dalla pancia.. ho smesso di correre il 5° mese perchè era già pesante, ho cominciato a nuotare e perfino il giorno prima che nascesse Chicco ho fatto 2,5 km a nuoto! ;)

Enrico VIVIAN ha detto...

@GianMarco: W TRABUCCHI e i suoi PENSIERI! quasi un anno fa ho dedicato il mega post 08/04/2012 ... dai che andiamo al rifugio e mangiamo la polenta ... sembra di vederla, insieme alla fontina di Bruno BRUNOD - vd. post 07/01!

SAVE THE DATE: venerdì 08/03 Alessandro DONATI a Vicenza ... le donne a far festa, noi a dialogare e a meditare! magari il Maestro dello Sport passa prima dalle tue parti ...

@Semper Adamas: BRAVISSIMA! un giorno magari ti dedico un post dannunziano ...

Gianmarco Pitteri ha detto...

Giovedì 14 febbraio a Trieste... ;-)

Enrico VIVIAN ha detto...

BRAVISSIMO! Prepara una domanda difficile ... Alessandro ti stupirà con la sua semplicità: anni di lavoro a sfrondare i concetti!

Gianmarco Pitteri ha detto...

Ci penso...

Enrico VIVIAN ha detto...

... magari sui bambini!

Giuse ha detto...

Eh devo dire che il tuo stile è sempre più UNICO... fai scivolare le parole in modo coinvolgente!

Bello come alterni, quotidianità, famiglia, letture e ragionamenti più "alti".

Grazie di cuore

Enrico VIVIAN ha detto...

è inutile fare filosofia quando concetti e azioni si riducono a "lo faresti a tuo figlio?"

Camilla sta vivendo in modo sano la sua attività natatoria: delle gare di domenica non si ricorda i propri tempi (buon segno!) e delle avversarie della rana azzurra si ricorda che "andavano come razzi", senza invidia

non vorrei mai trovarmi nella parte di quella mamma

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