giovedì 10 gennaio 2013

Catherine BERTONE, una specie di miracolo

Frankfurt Mar2012 @RN
Un amico ottimo maratoneta del nord ovest mi ha ripetuto anche recentemente "io ho due miti: Enrico VIVIAN e Catherine BERTONE". Ora gliene può restare uno, perché la sua conterranea si è portata in una dimensione per me irraggiungibile.

Marco mi conosce per interposto fratello, in quanto commilitone di Matteo al centro sportivo degli Alpini nel lontano 1990, esperienza di amicizia profonda che dura una vita: infatti non passa occasione che i due si frequentino. Ogni tanto ci si incrocia, anche solo per uno scatto, come alla Venice Marathon del 2011, presente in foto e testo nel post 26/10/2011.

Così ho imparato il nome di questa ragazza ormai cresciuta, senza saperne molto di più, e non è che le tre pagine su CORRERE nr.338 - dicembre 2012 (pagg. 28-30) abbiano aggiunto molto. È difficile far rimanere Giorgio RONDELLI senza parole (ben lo sa chi lo segue nelle travolgenti telecronache a Sportitalia o nel suo sito TopTraining): a Catherine BERTONE ha dedicato un minimo trafiletto anagrafico, lasciando quasi tutto lo spazio al diario degli ultimi tre mesi di allenamento e alla gigantografia della maratona di Francoforte 2012, degna rappresentazione della maiuscola prestazione in Germania: 2h34'54"! A una prima lettura avevo individuato alcuni aspetti molto interessanti che meritano qualche riga ...

L'ultima domenica di ottobre c'era la bufera in Italia (vd. resoconto Venice Marathon - post 31/10/2012), mentre in centro Europa faceva molto freddo, con temperature appena sopra lo zero, condizioni meglio sopportate da Catherine che dal recordman Patrick MAKAU, il quale rinuncia fin da subito all'attacco del tempo di Berlino 2011.

in gara 2 settimane dopo @calvesi.it
La preparazione è stata molto cautelativa, sviluppata su ritmi una decina di secondi più lenti rispetto a quelli corrispondenti al futuro ritmo gara di 3'40": si nota sia nella corsa continua (vd. fondo medio 15km a 3'50"), sia in quella frazionata che Catherine qualifica facendo un recupero sempre più veloce, mano a mano che avanza la condizione. Così il il lavoro si trasforma in corsa variata, con volumi crescenti fino ai 32km di una decina di giorni prima della gara.

Alcuni rapidi aspetti tecnici: 1 allenamento al giorno, 1 riposo/settimana, 6 allenamenti di sprint in salita ad agosto-settembre, 4 lunghi da 1h50'-2h nell'ultimo mese e mezzo, nessun frazionato breve a velocità massima aerobica.

Con le due mezze a 3-4 settimane da Francoforte (1h19'42" e 1h18'06", scaricando non più di tanto) la discesa sotto le 2h40' in maratona è sicura, considerando il volume complessivo di lavoro. Ma la settimana successiva emerge la potenza in una gara di 10km corsa a 3'27", seguita immediatamente da un lungo di 1h30'. Manca solo l'ultimo variato di 32km e un lungo di 2h per raccogliere quanto seminato ... anche qualcosa in più! Grazie al tifo del marito e delle figlie Emilie e Coralie? Qualche nota personale in più @calvesi.it, sito della sua società.

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