Nel recupero del complesso degli Sforza (sempre in corsa) è stata inserita la perla di Leonardiana, un museo nuovo ...
entrambi vuoti nella quiete di quasi Ferragosto di ritorno da Torino: mancano Mole, Egizi, Venaria, Stadium.
Senza foto da sistemare metto in fila le stanze e il gusto di camminare con il Genio che voleva fare troppe cose.
Tanto che la pittura è al decimo posto del ricco curriculum, pieno di molte macchine da guerra e alcune opere di pace.
Quasi tutto su carta (in formato quasi normato), come il monumento equestre più grande di sempre che ha lasciato il bronzo ai cannoni.
Un'altra sala è dedicata alle feste, che animava di persona oltre che nelle scenografie, coreografie, costumi, acconciature.
Un'altra alle acque, come regimentarle in città e campagna, un'altra ai taccuini, tanti in tascabile A6 da grande foglio ripiegato.
Poi la galleria leonardesca, dove vincono Madonne e Dame, fino alla Gioconda con tutte le sue crepette.
Angolo speciale per il Cenacolo, che per l'originale a Milano ci sono mesi di fila e un quarto d'ora di estasi: ci facciamo bastare Vigevano?
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