mercoledì 22 agosto 2012

Tomas HINTNAUS, in mutande prima di David BECKHAM

Tomas HINTNAUS
@NYC, Times Square
Ecco un altro motivo per cui leggere il libro di Alberto SALAZAR: ritrovare la storia di un suo compagno di squadra. Mi ricordavo il suo nome come valido astista, ma non lo pensavo così forte da puntare all'oro olimpico negatogli dal boicottaggio USA ai Giochi di Mosca 1980. Quattro anni più tardi non si rifece a Los Angeles, con la maglia della nazionale brasiliana, suo paese di nascita: 5,76m a metà anni ottanta era un bel saltare, prima che Sergey BUBKA portasse il record nella stratosfera.

Questo l'atleta (vd. scheda @IAAF & @en.wiki), ma fra un'olimpiade persa e una recuperata l'uomo era diventato molto famoso per avere posato per una campagna pubblicitaria Calvin Klein Underwear di cui le gigantografie riempivano le strade (vd. @LATimes). Potrebbe ancora un astista raggiungere tali vette in mutande?

EA dopo CK
Steve HOOKER è un bel maschione, ha titoli e misure atletiche da vendere (vd. scheda @IAAF), abbastanza esotico, provenendo dall'Australia. Forse ha i tratti del viso troppo duri? Passiamo al più recente campione olimpico, quel Renaud LAVILLENIE che piace tanto a Franco BRAGAGNA, forse anche per l'aria metrosexual e non solo per le quote con l'asta, dove ha un palmarès pari all'australiano (vd. scheda @IAAF). Basterà non evidenziare quei centimetri in meno in altezza. Per tutto il resto c'è il fotoritocco.

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