lunedì 3 settembre 2012

Campionati del Mondo di 24h, Katowice POL

circuito @ Katowice, POL
Il circuito misura 1'554,56m e deve essere ripetuto per 24h. Sembra la corsa sulla ruota dei criceti (*): per superare i 200km bisogna girare 130 volte e i primi conteranno 170 passaggi per andare verso i 270km (il record del mondo maschile è oltre 300km). Chip e giudici li aiuteranno nell'enumerazione, ma loro dovranno trovare energie fisiche e mentali per correre, correre, correre, ... in un modo che a molti è difficilmente comprensibile. Grande resilienza (vd. post 08/04)!

Dieci chilometri sono nelle gambe di ognuno, una mezza è per chi può prepararsi un po' di più, una maratona necessita di maggiore continuità, la cento chilometri è il sogno di tanti, ma la 24h sembra un incubo, anche per gli amici che arrivano alla cento. Eppure c'è chi doma la fatica che anche i fisiologi definiscono devastante: un medico che non sapesse dello sforzo procederebbe immediatamente al ricovero se visita un atleta dopo una prova massimale di questo tipo.


Un particolare preoccupante è l'altimetria: i misuratori dichiarano in 6,4m il dislivello positivo fra il punto minimo e il massimo, ma i saliscendi fanno raddoppiare la scalata a ogni giro. Tredici metri non sembrano tanti ma ripetuti 130 volte equivalgono al monte Grappa. Mi impressiona particolarmente la pendenza a metà del circuito: attenti ai crampi che si innescano preferibilmente in fase eccentrica! Da non dimenticare poi le 4 curve a ogni giro ... in bocca al lupo a Gas e a tutti i partecipanti (vd. post 30/04)!

(*) di tante distanze ultra ci sono anche le equivalenti su pista outdoor e indoor (vd. pdf IAU Best Performance aggiornate @ http://www.iau-ultramarathon.org/ sezione Statistics)

10 commenti:

Drugo ha detto...

Mah...più che una gara mi pare un incubo...

Enrico VIVIAN ha detto...

basta non farlo sapere a chi vi partecipa!

leggiti le migliori prestazioni ultra: troverai le 48h e le 6 giorni, le 1'000km e le 1'000 miglia ... allora le 24h non ti sembreranno così lunghe!

Gianmarco Pitteri ha detto...

Resilienza a chili!!!

Enrico VIVIAN ha detto...

ne stai già accumulando per un prossimo esordio?

Gianmarco Pitteri ha detto...

Gia 42,195 km mi sembrano tanti, oltre non la vedo tanto bene.
Forse combinando qualche altro sport, sai, il fascino di sentire al traguardo "You... are... IronMan!!!". Ma deve prima arrivare il momento dove la corsa inizia a stufarmi... quindi c'è tempo!!!

Enrico VIVIAN ha detto...

così cominciò anche l'amico Andrea RIGO che poi è ben arrivato alla 100km: se non avesse avuto così tanti infortuni forse sarebbe andato oltre!

Gianmarco Pitteri ha detto...

Mah... ti dirò che se devo esagerare... allora mi affascina di più la traversata a piedi degli USA, tipo 70 km al giorno per 70 giorni...

Enrico VIVIAN ha detto...

ci sono anche passaggi intermedi e più supportati dal punto di vista logistico

Gianmarco Pitteri ha detto...

Ho seguito l'anno scorso i resoconti quotidiani di Alex Bellini (a proposito di resilienza...), più che la gara mi affascinava il discorso "turistico", anche se credo già dopo pochi giorni si passi da "curiosità" a "sofferenza"... però 70 giorni di cene a base di bisteccone giganti e colazioni a base di uova... :-)

Enrico VIVIAN ha detto...

ho seguito anch'io Alex BELLINI la scorsa estate (vd. post 17/07/2011 e 29/08/2011): sono convinto che in quelle imprese conti di più la resistenza generale che quella specifica di corsa

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