martedì 19 giugno 2012

Charlie è risorto!

Senza timore di essere blasfemo, recupero il titolo di ieri. Non inserisco la foto di Charlie, non so quanto gli farebbe piacere. Utilizzo la foto del mio profilo Google, scattata da Camilla più di due anni fa nella stessa scenografia della storia, quando a malapena reggeva la reflex da un paio di chili e lei non ne pesava venti. Ecco il lato nord, dorato a dicembre dalle foglie di Ginkgo Biloba. Poi ci sono tigli e cedri del libano, che un tempo riempivano in stazione l'ingresso di porta Vicenza.

Sotto tanta ombra e profumata, presidiata dal monumento ai Fanti d'Italia, si radunano i Filosofi dello Sport, capitanati da Charlie, tifoso di calcio e ciclismo, comunque appassionato di tutti gli altri. Legge tutto e sa quasi tutto a ogni livello e di ogni categoria. Qui si confronta con Lele, Toni, Caio, Loris ... sembrano personaggi dei fumetti, ma sono veri e sono uno spettacolo.

martedì, alle spalle del mercato
Succede che un giorno si diffonde la notizia: Charlie è morto! Come morto? Effettivamente è un po' che non si fa vedere. Non stava bene. C'è fuori l'epigrafe ... E il funerale? Non si è saputo niente ... Ti ricordi suo padre? Anche lui è stato sepolto senza clamore, sai, la famiglia voleva una cerimonia privata ... Lele si stava già disperando e voleva partire per andare a casa di Charlie. Che cavolo di figura facciamo? Cosa chiediamo? Chiamiamo suo fratello ... Si, prontooo? Come sta Charlie? Sta meglio ora ... Charlie è risorto! Loris vuole stampare una maglietta celebrativa a mo' di sudario.

Sembra una leggenda metropolitana ed è accaduta davvero: un passante dalla vista corta ha confuso la foto in un'epigrafe e ha innescato l'onda, montata di bocca in bocca. Solo Loris ha alzato il telefono per controllare. Così i nostri, in compagnia ricomposta (Charlie compreso), continuano ad allietare e a rinvigorire la cultura di questo angolo di Marostica, recuperato al pubblico dopo bonifica qualche decennio fa, quando la siepe di bosso offriva intimità agli eroinomani. Fra overdose e AIDS molti si sono spostati un chilometro verso est (vd. post 13/12/2011).

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