in gabbia |
Che faccio? Provo a inseguirlo e a salutarlo? Non ce la farò mai. A lui sono sufficienti due colpi di pedale e non lo vedo più. Parte lento con rapporto agile, forse si sta ancora scaldando o forse sta solo passeggiando. Due giorni dopo c'è la prova olimpica e lui è a casa. Ancora un mese e mezzo prima di uno straccio di sentenza.
tandem riesumato |
Che faccio? Disturbo o non disturbo? Provo ad aspettare che finisca la comunicazione, ma si prolunga. Più aspetto e più mi vergogno: mi avvicino, mi saluta, gli allungo la mano e gli dico "tien duro". Riprendo la via con il mio cancello a due ruote. Ad accompagnare le pedalate tarde e lente mi risuonano le parole di Edoardo BENNATO dall'album La Torre di Babele (1976), ispirate dall'unico scatto, rubato e discreto ...
Venderò la mia rabbia
a tutta quella brava gente
che vorrebbe vedermi in gabbia
e forse allora mi troverebbe divertente.
Venderò la mia sconfitta
a chi ha bisogno di sentirsi forte
e come un quadro che sta in soffitta
gli parlerò della mia cattiva sorte.
Con l'occasione risfoglio i tweet di Pippo: scopro che era in partenza per Nairobi (forse ho assistito all'intervista pubblicata oggi da L'Avvenire - vd. articolo di Massimiliano CASTELLANI) e che Don Marco POZZA ha scritto un bel pezzo Sulla Strada di Emmaus ... "la vittoria in un'apparente sconfitta". Che strani intrecci sulla pedemontana vicentina!
4 commenti:
devi diventare più audace :) eh he he
si! cambiare bici!
per il resto c'è un limite alla rottura di maroni ... Pippo è stato molto gentile!
intendevo quello :) eh he he
immaginavo ...
un giorno mi spiegherai cosa significa di preciso ... eh he he
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